In 30mila alla Marcia per la vita di Roma
Il movimento pro-life contesta la legge 194, quella che regola l’aborto. Al corteo anche il sindaco Alemanno. Polemiche per il no al contro corteo per Giorgiana Masi
Erano in trentamila (secondo gli organizzato- ri) per la Marcia per la Vita, la manifestazio- ne organizzata domenica mattina dal movi- mento pro-life, una «occasione di lotta con- tro la 194», la legge che regola l’aborto. Al corteo, partito dal Colosseo e arrivato a Ca- stel Sant’Angelo. Polemiche per il no al con- tro corteo per la Masi.
La corteo pro-life hanno partecipato istituti religiosi, parrocchie e associazioni laicali. La manifestazione, alla terza edizione, ha rilevanza mondiale e per questo sono presenti molte delegazioni straniere. «La grande mobilitazione pro-life - afferma una nota degli organizzatori - si rivela ancora occasione di grande festa per la vita e di lotta contro l'ingiusta legge 194». Tra i partecipanti alla Marcia il cardinale Burke e numerosi parlamentari, tra cui Maurizio Sacconi, Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi. Prima della partenza ha preso la parola la portavoce della Marcia, Virginia Coda Nunziante, che ha ricordato come la lotta a favore della vita è anche a difesa dell’intera società, sottoposta a una enorme e spaventosa crisi valoriale. I vari rappresentanti delle delegazioni straniere hanno quindi ribadito l’importanza di lottare in tutto il mondo contro l’aborto in spirito di unità.
In testa al corteo, come detto, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dietro lo striscione con su scritto «Marcia nazionale per la Vita». «È un segnale di grande sensibilità questa manifestazione - ha detto il primo cittadino - perché al Colosseo si manifesta contro la pena di morte e quindi non si può non dire no alla strage degli innocenti. Sarebbe giusto attuare la legge 194 nella parte in cui si propone di aiutare le donne a non abortire per dare una mano a chi è in difficoltà».
Ma non mancano le polemiche. In primis per il no al contro corteo in memoria di Giorgiana Masi, la giovane studentessa uccisa nel 1977 con un proiettile su Ponte Garibaldi, dove si era recata per celebrare la vittoria del referendum sul divorzio. «Ancora una volta Roma sarà attraversata dall’oscurantismo più lugubre. Con la terza edizione della Marcia della Vita assisteremo ad una sfilata integralista e liberticida a cui forse non farà mancare la sua presenza il sindaco-sacrestano Gianni Alemanno. È un'iniziativa contro i diritti e la libertà delle donne: trovo inaccettabile che i vertici del Campidoglio si schierino contro le leggi dello Stato e sfilino in un corteo fianco a fianco con organizzazioni come Forza Nuova e Militia Christi. Ancora più assurdo trovo il divieto della questura per la contro-manifestazione». Così Sandro Medici, candidato sindaco di Repubblica Romana, sostenuto dalle liste Sinistra per Roma e Roma Pirata, in una nota sulla Marcia della Vita, evento che secondo Medici è «camuffato dagli organizzatori come “maratona sportiva” per superare il protocollo d’intesa emanato dallo stesso Alemanno». «Siamo tornati in Questura dopo i “no” di ieri alla contromanifestazione anti-femminicidi, per la libertà delle donne e in ricordo di Giorgiana Masi, proponendo un percorso da Campo dè Fiori a Ponte Garibaldi ma abbiamo ottenuto un nuovo rifiuto per l’impossibilità, ci spiegano, di svolgere qualsiasi tipo di manifestazione in contemporanea con la Marcia della vita per una questione di ordine pubblico». «È evidente - conclude il comunicato - che ci sia l’intenzione da parte del Campidoglio di non mostrare alcun dissenso nei confronti di una manifestazione che attacca diritti e libertà delle donne». |