La cantatrice calva alla Casa delle Culture
Si rappresenta, bonariamente, nel chiuso di un salotto borghese, la parodia di una ipotetica società priva di contenuti e indaffarata quasi esclusivamente...
La pièce - definita dall'autore anticommedia - è il primo esempio di un genere teatrale allo- ra ai suoi albori, il teatro dell'assurdo, in cui la vicenda subisce uno straniamento tramite l'utilizzo esasperato di frasi fatte, dialoghi contrastanti, luoghi comuni. Si rappresenta, bonariamente, nel chiuso di un salotto borghese, la parodia di una ipotetica società priva di contenuti e indaffarata quasi esclusivamente nell'esibizione di luoghi comuni. Fra amnesie, incongruità, contraddizioni, reticenze, due strampalate coppie, un pompiere e una cameriera si intrattengono scambiandosi aneddoti e frasi fatte- scivolando sempre più in un'aggressiva, ambigua e dissonante disarticolazione del linguaggio fino alla feroce e parossistica reciproca aggressione verbale. Il signor Smith – La signora Smith – Il signor Martin – La signora Martin – La cameriera Mary – Il pompiere – Una pendola Interno borghese inglese, con poltrone inglesi. Serata inglese. Il signor Smith, inglese, nella sua poltrona e nelle sue pantofole inglesi, fuma la sua pipa inglese e legge un giornale inglese accanto a un fuoco inglese... buon divertimento!
L'autore rumeno, francese di adozione, decise di imparare l'inglese comprandosi un manuale di conversazione. Per esercitarsi, ricopiava le frasi del manuale e, facendo ciò, si accorse della banalità delle frasi in esso contenute: "il soffitto è in alto, il pavimento in basso", "i giorni della settimana sono sette", etc. Da qui egli trasse ispirazione per la commedia, datata 1950.
28 novembre / 15 dicembre in scena dal giovedì alla domenica compagnia Ginepro Nannelli LA CANTATRICE CALVA di Eugène Ionesco regia di Marco Carlaccini con Claudio Capecelatro, Marco Carlaccini, Patrizia D'Orsi, Xhilda Lapardhaja, Ludovico Nolfi, Sara Poledrelli interventi sonori Claudio Rovagna, costumi Antonella D'Orsi Massimo, scena Antonio Belardi, disegno luci Giuseppe Romanelli, aiuto regia Valentina Casadei |