I campioni d'Europa dell'Italia in trionfo per la strade di Roma
Secondo titolo continentale a distanza di 53 anni da Italia 1968. Decisivo Donnarumma (premiato come miglior giocatore). Nel pomeriggio la visita da Mattarella e da Draghi. Festeggiato anche Berrettini
L’Italia di Mancini è campione d'Europa. A Wembley, gli azzurri battono in finale l’Inghilterra 4-3 ai rigori (1-1 dopo 120’ grazie ai gol di Shaw e Bonucci) e tornano a vincere il campionato europeo a distanza di dopo 53 anni dal titolo ottenuto in casa nel 1968. E pensare che solo 3 anni fa questa squadra, allora allenata da Ventura, aveva mancato la qualificazione al Mondiale di Russia 2018, eliminata al playoff dalla Svezia. Nel pomeriggio di lunedì, visita della squadra da Sergio Mattarella. Insieme alla Nazionale anche Matteo Berrettini, il tennista romano reduce dalla finale del torneo di Wimbledon.
Una gara nervosa, decisa dagli episodi. In avvio, Shaw recupera palla e serve Kane, palla allargata sulla fascia destra per Trippier che aspetta e poi mette un cross proprio sul secondo palo dove arriva lo stesso Shaw che al volo di sinistro batte Donnarumma: è 1-0 Inghilterra dopo nemmeno 2 minuti di gioco. Una doccia fredda per l'Italia che prova a rimettere insieme il proprio gioco. Al 28’ tentativo da fuori di Insigne, largo. Grande giocata di Chiesa poi: dopo un contrasto, allunga e dal limite prova di sinistro a sorprendere Pickford, ma la palla è fuori di poco. Nel finale di primo tempo azzurri in pressione, ci provano Immobile, Verratti e anche Bonucci. Nella ripresa Mancini prova a cambiare qualcosa e inserisce Cristante e Berardi per Barella e Immobile (55’). Inglesi in avanti con un colpo di testa alto di Maguire. L’Italia pareggia infine al 67’: sugli sviluppi di un corner di Berardi, spizzata di Cristante, Verratti ci prova di testa, Pickford para deviando sul palo, sul pallone si avventa Bonucci che fa 1-1. Nel finale resta la parità, e quindi si va ai supplementari, dove l'unico vero brivido è la punizione da lontantissimo di Bernardeschi, che Pickford para in due tempi. Resta l’1-1 e decidono i rigori. Dal dischetto segnano Berardi e Kane, sbaglia Belotti, inglesi avanti con Maguire. Bonucci realizza il suo penalty, poi errori inglesi di Rashford e Sancho, in mezzo la trasformazione di Berndeschi. Come con la Spagna può decidere Jorginho, ma Pickford è bravo è ferma il suo tiro anche grazie al palo. Il decimo rigore è di Saka che si fa ipnotizzare da Donnarumma (tre penalty parati). Finisce con il trionfo azzurro e un'Italia in festa per tutta la notte.
Roberto Mancini, al termine dell'incontro, è visibilmente emozionato ai microfoni dopo la vittoria: «Siamo stati bravi abbiamo preso il gol subito e siamo andati in difficoltà ma poi abbiamo dominato. Non so cosa dire i ragazzi sono stati meravigliosi. È importante per tutta la gente e i tifosi. Siamo contenti di aver giocato bene. Spero che tutta Italia festeggi. Siamo felici adesso. Era impossibile anche da pensare, ma i ragazzi sono stati straordinari. Non ho parole per loro, un gruppo fantastico. Non c'è stata una partita facile, sono state tutte difficili. La finale era diventata difficilissima, ma poi l'abbiamo dominata. Ai rigori serve anche un po' di fortuna, alla fine mi dispiace anche un po' per gli inglesi. La squadra è cresciuta tantissima e credo possa migliorare ancora. È stato un Europeo faticosissimo, sono felice per tutti gli italiani».
Il presidente Sergio Mattarella nella cerimonia al Quirinale con la squadra azzurra ha poi detto: «Questo non è giorno di discorsi, ma di applausi e ringraziamenti. Complimenti! Ieri sera avete meritato di vincere ben al di là dei rigori perchè avete avuto due pesanti handicap: giocare in casa degli avversari in uno stadio come Wembley e il gol a freddo che avrebbe messo in ginocchio chiunque. Siete stati accompagnati e circondati dall'affetto degli italiani e li avete ricambiati rendendo onore allo sport. Così come ha fatto Matteo Berrettini. Arrivare alla finale di Wimbledon ma la rimonta del primo set equivale a una vittoria». «Negli Europei avete reso onore allo sport per diversi motivi, avete vinto esprimendo un magnifico gioco che ha fatto divertire tutti. Avete reso onore allo sport, avete manifestato il legame comune che vi ha unito e armonia di squadra e questo è di straordinario valore. Un ringraziamento a Roberto Mancini: la fiducia che ha sempre manifestato, la rivoluzione nell'impostazione del gioco, l'accurata preparazione di ogni partita. Grazie, grazie davvero Mancini».
«Siamo tutti orgogliosi di essere qui al Quirinale - la parole di Mancini al Presidente -. Manifesto il più sentito ringraziamento per essere stato il nostro primo tifoso, abbiamo visto che ha gioito tantissimo e questo ci fa molto piacere. Insieme ai tanti italiani in Gran Bretagna che ci hanno fatto sentire ogni giorno, come a Monaco, a Firenze, a Roma, quanto sia forte l'amore per la Nazionale. Ieri abbiamo vissuto una serata di festa per tutto il Paese, che ha potuto finalmente festeggiare». «Non nascondo la nostra soddisfazione per quello che siamo riusciti a fare: aver regalato in queste settimane momenti di felicità agli italiani e scrivendo assieme, grazie al loro entusiasmo, una delle pagine più belle della storia del calcio».
«Questa vittoria è la dimostrazione che quando si crede fermamente in ciò che si fa, è possibile inseguire un sogno apparentemente irrealizzabile. Questa vittoria la dedichiamo agli italiani che possono finalmente gioire con noi. La dedichiamo agli italiani». Infine Mancini ha rivolto «i complimenti a Matteo Berrettini che è stato straordinario, nel pomeriggio abbiamo sofferto con lui, siamo convinti che tornerà a Wimbledon e vincerà pure lui». Lo stesso Berrettini dice: «Ho tifato dal primo minuto per gli Azzurri, per me un sogno essere qui e aver partecipato alla finale di Wimbledon. Spero di poter tornare con un trofeo più importante e rendere tutti orgogliosi».
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