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A Torino esequie degli italiani uccisi in Tunisia

Grande commozione nel capoluogo piemontese per i funerali di due delle 4 vittime italiane. Intanto viene arrestato agente del Bardo e rimosso il capo della polizia

Tante gente e grande commozione lunedì, a Torino, per i funerali di due delle quattro vittime italiane dell’attacco al Museo Bardo di Tunisi. Intanto, secondo le indagini sulla strage, l’agente incaricato di vigilare l’accesso al museo non si trovava al suo posto il giorno della strage. Mandato di arresto poi per il capo della polizia locale.

Nel capoluogo piemontese, nel Santuario della Consolata, un lungo applauso ha accolto le salme di Orazio Conte e Antonella Sesino, le cui esequie sono state celebrate dall’arcivescovo del capoluogo piemontese, monsignor Cesare Nosiglia. Le esequie dell’altro piemontese Francesco Caldara si sono invece tenute a Novara; quelle di Giuseppina Biella, la quarta vittima italiana che risiedeva a Meda (Monza), saranno celebrati invece mercoledì.

«Mai soli» è lo striscione appeso alla cancellata del Santuario. Presente in chiesa anche Carolina Bottari, la dipendente comunale ferita nell'attentato in cui ha perso la vita il marito, Orazio Conte. «Chi si serve della violenza e sceglie la via del sangue, aggredendo cittadini inermi, non avrà mai la vittoria - ha detto nella sua omelia l’arcivescovo di Torino -. La strage degli innocenti che si è rinnovata in questi giorni scuote la coscienza di ogni uomo di buona volontà: l'Amore e la volontà di pace e di rispetto di ogni persona vinceranno avendo dalla propria parte la potenza di Dio». Nelle prime file del Santuario, accanto alle famiglie e ai parenti delle vittime, il sindaco di Torino, Piero Fassino, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e del Consiglio regionale, Mauro Laus. A rappresentare il governo c’è il viceministro alla Giustizia, Enrico Costa. Tra gli omaggi floreali, le corone del governo tunisino, della Presidenza della Repubblica e del governo italiani, nonché quelle di Camera e Senato. Tra la folla commossa anche l’ex modella tunisina Afef.

Intanto dalla Tunisia arriva che il premier tunisino Habib Essebsi ha silurato sette responsabili della sicurezza del Bardo e del Parlamento: sono stati sospesi per inefficienza. Essebsi ha rimosso il responsabile della Sicurezza per il turismo, il capo del distretto di polizia di Tunisi, il comandante dei vigili, il capo della sicurezza del distretto del Bardo e il suo omologo a Sidi Bechir, il responsabile dei servizi del Bardo e il capo del posto di polizia del Bardo. E a quanto riferisce la radio tunisina MosaiqueFm, un giudice del tribunale di Tunisi ha emesso un mandato di arresto nei confronti di un agente di polizia responsabile della sicurezza del Museo del Bardo. L’uomo, secondo le accuse, avrebbe abbandonato la sua postazione di controllo all’ingresso del museo di Tunisi, permettendo così ai terroristi di colpire i turisti stranieri e di prendere gli ostaggi.

23-03-2015

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